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BENEVENTO |
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5/20 DICEMBRE 2013 | ROCCA DEI RETTORI - Piazza Castello |
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ARTICOLO DI DANIELA RICCI SU IL MATTINO DI NAPOLI DEL 4 DICEMBRE 2013 | |||||||||||||||
La mostra Nei territori geometrici di DeTora Sarà inaugurata domani alle 16 negli spazi della Rocca dei Rettori, sede della Provincia di Benevento, la terza tappa dell'ampio percorso antologico dedicato al maestro Gianni De Tora intitolato «Territorio Indeterminato», presentato recentemente a Napoli all'Università Suor Orsola Benincasa e alla Reggia di Caserta. Una concept exhibition sul maestro dell'astrattismo geometrico e co-fondatore del gruppo Geometria e Ricerca scomparso nel giugno del 2007. Interverranno alla presentazione Aniello Cimitile, Elio Galasso, Tiziana De'Tora, Stefano Taccone, Nunzio Figliolini. Il progetto, nato da un' opera su carta del 1981 scoperta quasi per caso tra i disegni dell' artista, è un richia- mo, un messaggio di speranza, un luogo sospeso nel tempo e nello spazio dell'indeterminatezza dal quale ripartire, ricominciare, ricostruire un mondo ormai scomparso.Saranno presentate opere su tela, legno e cartaintelata, realizzate negli anni '90. De Tora iniziò con il periodo figurativo nel '60 '61 quando era impegnato politicamente a portare un messaggio culturale in situazioni operaie come all'Italsider di Bagnoli, dove con diversi materiali realizzava atmosfere irreali e rarefatte. Subito sposa l'informale, fase durante la quale l'esplosione della ricerca portano De Tora alla piena gestualità in una sorta di critica al mondo contemporaneo. Bisogna però arrivare al 1980 perché l'artista, da una fase analitica e di grande rigore formale, arrivi ad una sintesi in cui il colore si incarni nelle forme geometriche. |
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ARTICOLO DI LUIGI MAUTA SU IL SANNIO DI BENEVENTO DEL 6 DICEMBRE 2013 | |||||||||||||||
“ Ogni cosa, come ciascun quadro di Gianni De Tora rappresenta un piccolo miracolo che si offre alla vista e all'emozione” - C.Pierre Restany Alla Rocca dei Rettori- GIANNI DE TORA. LA SUA ARTE TORNA IN CITTA' IERI POMERIGGIO presso gli ambienti espositivi della Rocca dei Rettori si è tenuta la conferenza stampa e la successiva inaugurazione della mostra antologica dedicata al celebre Maestro Gianni De Tora (1941-2007) dall'importante titolo "Territorio Indeterminato". L'ultima volta che l'artista campano espose a Benevento era nel 1980 presso il Chiostro del Museo del Sannio; ed oggi il suo genio impresso nelle sue caratteristiche e celebrate opere ritorna nel capoluogo sannita con una mostra che gode del Patrocinio della Provincia di Benevento, del MIBAC, del Comune di Napoli, dell'Università degli Studi 'Suor Orsola Benincasa' di Napoli, della Biblioteca Angelica di Roma e dell'AMACI - Associazione dei Musei d'Arte Contemporanea d'Italia. Benevento è la terza di quattro tappe artistiche: la prima è stata Napoli presso l'Università Suor Orsola Benincasa; la seconda si è svolta presso la Reggia di Caserta ( e, dopo questa location sannita, toccherà, nel mese di marzo, la Galleria della Biblioteca Angelica di Roma). Un importante progetto itinerante ma sopratutto, come sottolinea la figlia Tiziana, curatrice dell'evento :” è una mostra tematica non commemorativa perché le quattro differenti location raccontano quattro eterogenee decadi della vita professionale dell' artista casertano" A Napoli si è voluto approfondire la produzione degli anni '70 quando De Tora è tra i fondatori del Gruppo «Geometria e Ricerca» con Barisani, Di Ruggiero, Tatafiore, Riccini e Testa e, facendo molto lavoro di ricerca, ha preso parte ad un intenso programma di mostre e di dibattiti da Como a Benevento, da Roma a Napoli. Nella sale delle Reali Cavallerizze del Palazzo Reale di Caserta la mostra ha presentato opere su tela, legno e carta intelata realizzate negli anni '80 che sottolineano lo spaesamento subito dopo il disastroso terremoto che ha toccato in quegli anni la sensibilità di molti artisti. "Negli anni '80 gli spazi geometrici si riempiono di segni, di cancellazioni, di parole, di materia, in un lungo colloquio con se stesso e con una pittura che fino ad allora aveva cercato di dominare sotto le perfette campiture di colore" (Enzo Battarra).Invece oggi presso la Rocca dei Rettori si vuole riportare alla luce le opere degli anni '90 dove "il rigorismo non viene mai meno .. il colore si intensifica per l'uso di strutture metalliche, di acciaio, di legno, che, in certo senso, conferiscono all 'opera quella assolutezza formale che la rende quasi 'architettonica ' e aprono la strada alla possibilità di una più mutevole e meno rigida concezione dell' elemento spaziale" (Gillo Dorfles, Milano 1998). Affascinante l'allestimento nella Sala del Crocefisso dove campeggiano accanto al celebre affresco del Cristo maestose opere dove il simbolo della Croce viene scomposto, esaminato e riassemblato attraverso lo sguardo ateo del Maestro. Solenne e luminosa si presentano la "Croce Strabica", l' "Equilibrio?" dove il blu cobalto imprime negli occhi del visitatore purezza ed infinito. Per l'interesse costante del Maestro De Tora al dialogo con le giovani generazioni, si è voluto, da parte degli organizzatori, invitare il critico d'arte Stefano Taccone per scegliere quattro giovani artisti (Vincenzo Frattini, Salvatore Manzi, Nunzio Figliolini e Neal Peruffo) che potranno interagire, è meglio dire dialogare, con le opere di De Tora, ognuno esprimendosi, nelle quattro location destinate, con il proprio linguaggio elaborando opere inedite. Negli ambienti storici della Rocca dei Rettori le opere del più importante esponente dell'astrattismo geometrico converseranno con l'arte di Nunzio Figliolini, classe 1965. Tutti questi elementi, tutti questi angoli di spazio, di segni e di passione Eterna convergono in quel Territorio Indeterminato da cui prende nome la mostra. Il perché del titolo lo racconta Tiziana De Tora: "La mostra prende il nome da un disegno inedito su carta del 1981 nel quale mio padre disegnò una piramide come territorio di incontro delle culture, delle generazioni e sotto la quale scrisse un testo nel quale raccontava come nei secoli l'uomo ha distrutto il suo ambiente, ha vissuto su di essa in maniera egoistica....Il testo cita : ' .. ma la terra tremò e tutti, animali e cose scomparvero. Rimase un unico territorio metafisico indeterminato ... da ricostruire' . Noi da qui partiamo per ricostruire, aprendoci al futuro e alla nuove generazioni”. Gianni De Tora è come se ascoltasse e facesse suoi gli insegnamenti di luce e di spazialità: in balia tra un passato da ricordare e un presente mai totalmente rettilineo, (ri)colmo di manipolazioni, di zone di colore puro, di luce sinuosa, a volte leggermente sporca ma pur sempre attraente, una vera e propria forma di espiazione. Questo richiamo, questo preciso messaggio di speranza in arte è aperto al pubblico fino al 20 dicembre. |
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ARTICOLO DI MARIATERESA DE LUCIA SUL QUOTIDIANO OTTOPAGINE DI BENEVENTO DEL 6 DICEMBRE 2013 | |||||||||||||||
Arte : il vernissage Territorio Indeterminato sarà visitabile fino al 20 dicembre alla Rocca FASCINO E SUGGESTIONE NELLE OPERE DI DE TORA «La geometria di Gianni De Tora è tutt'altro che fredda. E' viva e intensa. Metteva tutto se stesso nel suo lavoro e porsi in una tradizionale "contemplazione estetica" delle sue opere non è il modo per conoscerlo». L'emozione è palpabile nelle parole di Elio Galasso, storico dell'arte, già direttore del Museo del Sannio di Benevento, alla presentazione dell'esposizione "Territorio Indeterminato", la concept exhibition antologica dedicata al maestro dell'astrattismo geometrico Gianni De Tora, scomparso nel 2007. L'esposizione fa tappa in città, alla Rocca dei Rettori, (fino al 20 dicembre) in un progetto che ha coinvolto anche Napoli, Caserta e Roma. Ricorda il suo incontro e il suo rapporto con De Tora, Galasso. Ripesca dalla memoria il coinvolgimento dell'artista in progetti ospitati dal più importante istituto culturale cittadino da lui diretto "che - spiega ancora Galasso - volevo aprire ai giovani e al loro mondo all'inizio degli anni '80". Ed è un mondo che travalica e rivoluziona quegli stessi 'confini' geometrici quello di De Tora «Parlerei di astrazione - aggiunge infatti il critico d'arte Stefano Taccone - specie nell'ultima produzione si ritrova una dècostruzione, un disordine che costituiscono l'altra componente del lavoro di De Tora». Una presentazione ricca di spunti quella di ieri, alla quale hanno partecipato anche la moglie e la figlia dell'artista. L'incontro ha preso il via con i saluti di Floriana Maturi, sub commissario straordinario della Provincia, ed è stata condotta da Michelangelo Iossa.Territorio Indeterminato è un'opera su carta del 1981, scoperta quasi per caso tra i disegni dell'artista, che ha dato il nome alla mostra. L'inaugurazione della tappa beneventana, città alla quale il maestro De Tora era molto legato (aveva esposto al Museo del Sannio, ma anche a Vitulano e Torrecuso e aveva collaborato con artisti del Sannio, ricordiamo Lanzione), è stata arricchita dal concerto del Fabrizio Fedele Trio, durante la mostra sono stati proiettati i video "The world of signs" del 2012 e “Oltre” del 2013. All'incontro ha partecipato anche Salvatore Francione, presidente della Lilt, Lega Italiana Lotta Tumori. Come espresso dallo stesso artista, infatti, Territorio Indeterminato sostiene la Lilt, che ha assistito la famiglia De Tora negli ultimi anni di vita del maestro. Ma 'Territorio Indeterminato' dà spazio anche a quattro giovani artisti Vincenzo Frattini, Salvatore Manzi, Nunzio Figliolini e Neal Peruffo che, in ogni tappa con una loro opera hanno potuto interagire con le opere di De Tora, in città è toccato a Nunzio Figliolini. Inoltre, ancora per i più giovani sono stati proposti stage formativi che hanno portato a collaborare per la mostra due universitari. |
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ARTICOLO DI ELIDE APICE SUL GIORNALE ONLINE ''TEATRI E CULTURE'' DEL 6 DICEMBRE 2013 | |||||||||||||||
Inaugurata alla Rocca dei Rettori la mostra ''Territorio Indeterminato'' dedicata al Maestro Gianni De Tora- sarà visitabile fino al 20 dicembre prossimo E' stata presentata ieri alla Rocca dei Rettori la prima Concept exhibition antologica dedicata al Maestro Gianni De Tora, esponente dell'astrattismo geometrico e co-fondatore del gruppo 'Geometria e ricerca' .Si tratta della terza tappa dopo Napoli e Caserta, di una mostra che terminerà a Roma. "Scelta necessaria per indicare al meglio il lungo percorso artistico di De Tora che abbiamo diviso in quattro periodi". Introdotta da Michelamgelo Iossa, l'incontro, dopo i saluti di Floriana Maturi, sub commissario della Provincia di Benevento, ha visto l'intervento di Elio Galasso che ha tracciato un ricordo affettuoso dell'artista, ospitato in un mostra al Museo del Sannio durante la sua direzione. "Non riesco a pensare a questo momento come ad una commemorazione - ha ricordato Galasso - per me, ogni volta che mi recavo a Napoli, era una sorta di appuntamento fisso con lui che sento presente qui tra noi. Ricordo le sue prime opere esposte al Museo, la sua voglia di esprimersi, la sua caparbietà. 'Io non gioco con lo geometria' era solito dirmi e di fatto le cose che studiava non appartengono ad una cerebralità fredda perché lo geometria non era per lui materia fredda, ma esigenza espressiva e vulcanica". La mostra in quattro tappe è stata voluta dalla figlia Tiziana e dalla moglie Stefania e prende il titolo ''Territorio indeterminato'' da un 'opera su carta datata 1981, scoperta quasi per caso tra i disegni del grande artista che intendeva in questo modo trasmettere un messaggio di speranza, '' un luogo sospeso nel tempo e nello spazio dell'indeterminatezza, dal quale ripartire per ricostruire un mondo ormai distrutto dall'uomo stesso''. Importante anche l'intervento del critico d'arte Stefano Taccone che ha tracciato un excursus nell'opera di De Tora e ha parlato di come siano stati selezionati i quattro giovani artisti "alcuni dei quali non conoscevano l'artista, ma ne sono stati influenzati nella creazione di proprie opere. Un artista per ogni città ed ognuno di loro ha realizzato una propria idea a partire dalla creatività di De Tora. Qui a Benevento abbiamo in esposizione l'opera di Nunzio Figliolini, mentre Vincenzo Frattini aveva esposto a Napoli, Salvatore Manzi a Caserta e Neal Peruffo esporrà a marzo prossimo a Roma". Apertura al mondo dei giovani in ossequio al grande trasporto che per i suoi allievi aveva il maestro, quindi, testimoniata anche dalla possibilità di stage che ogni tappa ha offerto a giovani del territorio e solidarietà nei confronti della LlLT- Lega Italiana Lotta Tumori, rappresentata in città dal presidente della sezione di Benevento Salvatore Francione a testimonianza della gratitudine della famiglia nei confronti dell'associazione che ha assistito la famiglia De Tora negli ultimi mesi di vita del Maestro. Il ricavato, della vendita del catalogo pubblicato da Paparo edizioni, sarà infatti devoluto proprio alla LlLT. Poi l'inaugurazione della mostra che sarà visitabile fino al 20 dicembre, in una suggestiva atmosfera suggerita dalle note della musica del Fabrizio Fedele Trio, composto da Fabrizio Fedele alla chitarra, Davide Ferrante alla batteria e Roberto Giangrande al basso, mentre un sobrio beverages a cura di Slow Tour Campi Flegrei e una degustazione firmata dallo chef contadino Pietro Parisi aggiungeva un tocco di originale presenza all'iniziativa. |
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ARTICOLO/INTERVISTA DI UGO IANNOTTI A TIZIANA DE TORA SUL GIORNALE ONLINE ''BMAGAZINE'' DEL 7 DICEMBRE 2013 | |||||||||||||||
La misteriosa geometria di un ''Territorio Indeterminato'' Forme geometriche, composizioni astratte e simboli di lontane civiltà, nella mostra dedicata a Gianni De Tora. Si è tenuto lo scorso giovedì 5 dicembre alla Rocca dei Rettori, presso l'Aula Consiliare della Provincia di Benevento, il vernissage di apertura della mostra "Territorio Indeterminato", dedicata alla memoria dell'artista Gianni De Tora, Maestro dell'Astrattismo Geometrico e co-fondatore del gruppo "Geometria e Ricerca''. Presenti alla conferenza stampa il Commissario Straordinario della Provincia di Benevento Aniello Cimitile; lo storico dell'arte Elio Galasso; la figlia dell'artista Tiziana De Tora; il critico d'arte Stefano Taccone. Presente inoltre alla presentazione il Dott. Salvatore Francione, Presidente della LlLT Benevento, che raccoglierà dai proventi della mostra fondi per l'associazione, come espressamente voluto dall'artista negli ultimi mesi di vita. L'inaugurazione ha visto inoltre la partecipazione di un gruppo di musica dal vivo, Fabrizio Fedele Trio, che ha accompagnato le prime visite alle opere. La città di Benevento costituisce, fino al 20 dicembre, la terza tappa delle quattro previste: la mostra, è infatti già approdata a Napoli e a Caserta e concluderà il suo percorso a ridosso della primavera a Roma, dal 7 al 19 marzo. Non è la prima volta che l'artista tocca il territorio sannita: nel lontano ]980 De Tora espose al Museo del Sannio, a Torrecuso e a Vitulano. Territorio indetenninato è un progetto che rappresenta un luogo sospeso nel tempo e nello spazio dell'indeterminatezza. Un punto di partenza, di ricostruzione volto al futuro ed alle nuove generazioni. "Il legame di mio padre con Benevento - ci racconta Tiziana De Tora - nasce dai primi anni ottanta, in cui nacque l'amicizia con Elio Galasso (poi direttore del Museo del Sannio, ndr). La profonda stima che si instaurò tra loro diede modo di realizzare molte cose insieme. Da lì la partecipazione a svariati eventi nella zona Sannio. Per un anno insegnò anche al Liceo Artistico." Come nasce l'ispirazione per le forme geometriche? "Mio padre è partito proprio dalle fonne geometriche primarie, triangolo, quadrato e cerchio. Per lui, come per gli astrattisti ed il precursore Kandinskij, le figure geometriche rappresentano la vita. Ogni figura ha un suo significato, un suo simbolismo. In ogni civiltà troviamo una simbologia. Il triangolo, spesso usato nelle opere di mio padre, rappresenta la stabilità. Ma anche la comunità, rappresentata da una tenda triangolare o una piramide. Cè un lungo studio dietro, sulle figure geometriche e sulla simbologia." C'è molta differenza nelle opere, in alcune prevalgono determinate figure geometriche piuttosto che altre. "Partendo dalla prima sala, ci siamo ritrovati un enorme raffigurazione del Cristo: abbiamo così deciso di collocare qui le opere che raffiguravano le croci. In questo periodo mio padre ha lavorato sulla decostruzione del simbolo della croce. Il simbolo di questo periodo è la "croce strabica", che lui realizzò per una mostra a Milano. Siamo alla fine degli anni novanta, mio padre era ateo e queste opere sono dedicate alla messa in discussione della cristianità, nata dal rapporto conflittuale che mio padre aveva con l'istituzione religiosa. Il simbolo più forte è appunto la croce e in questo progetto, denominato "L'occhio strabico", rientrano una serie di opere che rappresentano una cristianità distorta. Il significato è guardare tutto sotto un'altra prospettiva''. Il ciondolo che lei porta al collo raffigura proprio la croce strabica .. "Fu una decisione di mio padre, nel 2004, in occasione della mostra antologica, di trasferire quest'opera in particolare in un gioiello. Finora è stata realizzata solo questa, ma sto pensando di realizzarne degli altri, seguendo la sua idea. Mio padre amava infatti sconfinare anche nel campo del design e della moda''. Cosa rappresentano, per il De Tora artista, le figure geometriche principali? "Rappresentano la struttura della nostra società. Che è una società rabbiosa, scura, come si nota dalle tonalità. Cosa molto strana, dato che mio padre, come si può notare in diverse opere, ama i colori accesi. Questo è un periodo definito da tanti "buio", in cui vi è l'uso esclusivo di due colori, nero e blu." Perché quei simboli così frequenti nei dipinti? "I simboli appartengono ad antiche civiltà scomparse. Anche qui c'è stato uno studio approfondito da parte di mio padre. Studiava gli alfabeti e quelli rappresentati sono simboli della comunicazione, elemento per lui fondamentale. In seguito compaiono delle finestre, che lui chiama "aperture". Sono degli squarci all'interno di una strurturazione della società molto definita. Queste finestre aprono delle finestre sulla comunicazione, sul dialogo. Ci sono degli elementi strutturali, che però si aprono, c'è un messaggio." Tra le opere esposte ci sono delle piccole sculture. Sono progetti nati per sculture più grandi? "No, queste esposte sono dei modellini che aveva fatto, forse in previsione di una realizzazione in scala, sono però rimasti modelli a sé stanti. Li abbiamo inseriti perché fanno anch'essi parte di un percorso legato a quest'epoca." Ci sono poi delle opere "composte" da più elementi affiancati tra loro. "Si tratta di sequenze. Il senso della sequenza l'ha sempre avuto, anche negli anni settanta. Tra le opere esposte abbiamo ancora una croce, che tuttavia è stata esposta anche come insieme di simboli semplici. Ne abbiamo una in particolare, sopravvissuta ad un incendio che subì nel suo studio e che gli distrusse molte opere. Quest'opera è stata lambita dalle fiamme e mio padre ha deciso di lasciarla così, sembra quasi qualcosa di voluto. In ultimo un'opera composta apparentemente da tre elementi verticali identici, ma che si differenzia, oltre che per l'asimmetria delle linee, per le sfumature di colore. Dal nero al grigio chiaro. E' presente inoltre un colore "nuovo", fluorescente, introdotto nelle ultime opere, che mio padre utilizzerà molto dopo un viaggio in America, dove si recò per conoscere da vicino la realtà e gli artisti che lo avevano ispirato." |
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Locandina evento correlato "SPAZI D'ARTE" | |||||||||||||||
Comunicato stampa | |||||||||||||||
foto di repertorio | |||||||||||||||
ARTICOLO DI MAURIZIO PIZZI SUL GIORNALE ONLINE ''ILMONDODISUK'' DEL 14 DICEMBRE 2013 | |||||||||||||||
De Tora a Benevento. Quando l'arte duetta con la musica Territorio indeterminato, il progetto dedicato a Gianni De Tora, arriva a Benevento, dopo Napoli, la città in cui ha vissuto, e Caserta, il luogo dove è nato. Fino al 20 dicembre le opere degli anni novanta dell’artista scomparso nel giugno 2007, maestro della ricerca geometrica e oltre, saranno esposte alla Rocca dei Rettori. «Il legame di mio padre con Benevento, dove insegnò anche un anno nel liceo artistico sannita - spiega la figlia Tiziana, con la mamma Stefania, tenace ideatrice della manifestazione- si delinea dall’inizio degli anni ottanta, quando costruisce l'amicizia con Elio Galasso che sarebbe poi divenuto direttore del Museo del Sannio. Tra loro si instaurò una profonda stima che sfociò in molti eventi e iniziative realizzati insieme». In questa tappa beneventana, si confronta con il lavori del maestro Nunzio Figliolini, il terzo dei quattro artisti di nuova generazione, scelti per mostrare quanto la lezione di De Tora sia ancora viva e riesca a ispirare nuove emozioni artistiche. Tratto particolare della pittura di Figliolini, classe 1965: dipinge con le dita. E domenica 15 dicembre, alla Rocca dei Rettori, si apre la rassegna “Spazi d’arte: dove la musica duetta con l’arte a Natale” organizzata dalla Provincia di Benevento, in collaborazione con la cooperativa ArteViva. Con il concerto del South Sky Cello Ensemble. Nello splendido spazio della Sala del Crocifisso, dalle 19 le note calde e avvolgenti dei quattro violoncellisti – Gianluca Giganti, Sergio De Castris, Emilio Mottola e Alberto Senatore – duetteranno con l’arte, sulle note di Bach, Mozart, Vivaldi, Grieg e Wagner. |
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